Competenze motorie e gioco

ovvero Giochiamo insieme parte seconda

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Come promesso, questo mese torniamo con lo sviluppo dei bimbi da 0-18 mesi e le relative indicazioni per i giochi più idonei alla loro età.

Avevamo lasciato i nostri bimbi alla conquista della posizione seduta: a 6 mesi infatti i muscoli della loro schiena sono abbastanza forti da sostenerli e da supportare gli organi interni, garantendo anche la possibilità di iniziare a mangiare i primi cibi solidi. Da questo momento in poi, per il bambino si apre un grande periodo di esplorazione motoria e vocale a cui il gioco sarà totalmente funzionale.

Dai 6 ai 9 mesi, il bambino sperimenta una graduale separazione dalla simbiosi con la madre a favore di una maggiore autonomia anche nel gioco. Il piccolo inizia a comprendere concetti come: incastrare, contenere, dentro-fuori. Utilissimo in questo periodo è il cesto dei tesori, composto di oggetti di uso comune e materiali naturali (cucchiai di legno, sassi, conchiglie, spugne, noci, cartone, stoffa…), molto attraenti per i bimbi che iniziano a stare in posizione seduta e ad esplorare piano piano sempre più da soli. Giocattoli più tradizionali sono le costruzioni morbide di stoffa, gli impilabili (tipo torre) e i giochi che sottolineano il concetto “contenitore/contenuto”.
Tenete conto che, nel momento in cui il bambino inizia a stare seduto, avrà più tempo a disposizione per guardare e tastare ogni oggetto, perciò è solitamente da questo periodo che inizia a essere veramente interessato ai giocattoli.

Tra i 7 e i 9 mesi si affinano prensione e manipolazione degli oggetti, sarà più facile per i bimbi utilizzare gli incastri e in generale si affina l’uso dei giocattoli precedentemente introdotti. Non smettete di proporre loro i libri, soprattutto quelli che permettono l’esplorazione con le mani, oppure filastrocche e canzoncine.

Tra gli 8 e i 12 si coordinano maggiormente le azioni motorie e la prensione stessa: il bambino è in grado di gattonare (10-12 mesi), prende gli oggetti tra indice e pollice, si mantiene in piedi in modo progressivamente più prolungato. Dagli 8 ai 12 mesi il bimbo va alla ricerca dell’oggetto scomparso.
Il consiglio, in questo periodo, è semplicemente quello di “lasciar fare” ai piccoli: le loro fasi di sviluppo motorio variano da bimbo a bimbo, alcuni acquisiscono prima o dopo una capacità rispetto alla media e questo è assolutamente normale. La possibilità di sperimentare li aiuta a sviluppare autonomamente e rispettando il proprio sviluppo corporeo: consentite loro di stare sempre di più a pancia in giù, di continuare a passare dalla posizione seduta a quella sdraiata e viceversa, rotolando e gattonando, o di tenersi a un tavolo o un divano per sostenersi quando tentano di muovere i primi passi. Per i bimbi un po’ più pigri, il consiglio è di stimolarli ma senza eccedere e soprattutto di proporre stimoli in modo che siano loro a sentire che il movimento è necessario per il raggiungimento di qualcosa che desiderano: per esempio, invece di obbligarli a ruotare quando stanno supini, spostandoli fisicamente, provate a mettere un giocattolo attraente vicino alla loro testa, in modo che siano loro a tentare di muoversi per raggiungerlo. A volte questo provoca frustrazione, perciò sostenete i bimbi nei loro tentativi e non chiedete troppo e soprattutto coccolateli molto, sia che riescano sia che falliscano nel loro intento.

In questo periodo, vediamo anche un maggiore sviluppo del linguaggio: se fino ai 9 mesi la comunicazione linguistica è definita “preintenzionale” (gorgheggi, suoni ripetuti, attenzione a chi sta parlando), dai 9 ai 12 si parla di comunicazione intenzionale: inizia la vera e propria comprensione del linguaggio, il bimbo usa gesti di indicazione (con lo sguardo o il dito) e, successivamente, gesti molto contestualizzati (il ciao-ciao con la manina, il verso del gatto quando si vede l’animale). Parlate molto ai vostri bimbi, suggerite loro le parole basilari e sosteneteli anche in questa divertente e faticosa esperienza.

Terminiamo allora il nostro viaggio valutando insieme quali sono i giocattoli più adatti a questo periodo: ottimi sono quelli che anticipano e sostengono le esperienze linguistiche o quelle motorie del gattonamento, della stazione eretta e del camminamento, come i tubi gonfiabili che rotolano e fanno rumore, le palle e gli animali da seguire che “scappano” in giro per la casa. No al girello, che non garantisce un corretto sviluppo della muscolatura delle gambe, ma anzi può essere controproducente perché i bimbi non riescono ad appoggiare bene i piedi a terra. Utili anche i giochi che aiutano a comprendere i concetti del contenere, incastrare, scomparire: cubi e forme da inserire, puzzle di legno, contenitori. Benissimo anche i primi strumenti musicali, che abituano all’ascolto e all’uso di differenti tonalità, da quelli facilitati per i più piccoli a quelli più simili agli strumenti reali (xilofoni, tamburi e tamburelli, tubi della pioggia…).

Vorrei solo ricordarvi, in conclusione, che non c’è giocattolo che possa sostituire la vostra presenza: la capacità di proporre l’oggetto giusto, di prestare delle abilità ai vostri bimbi, di arrivare a frustrare un poco le loro possibilità per far acquisire una nuova capacità ma anche di coccolarli quando la frustrazione diventa eccessiva, sono peculiarità insostituibili per un bimbo in crescita. Come dice Giorgia Cozza, viziateli d’amore invece che di oggetti, godetevi la loro presenza e le loro scoperte e lasciate che il loro sguardo che si posa sul mondo possa ispirare anche voi, aprendovi infiniti punti di vista e crescendo insieme.

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